Locandina film "Drive-Away Dolls" (dal sito universalpictures.it) |
_MduL, 24 marzo 2024_
Locandina film "Drive-Away Dolls" (dal sito universalpictures.it) |
_MduL, 24 marzo 2024_
(Foto mymovies.it) |
_ MduL, 12 novembre 2023_
In effetti, non vi sappiamo dire se il film "Settembre", visto, per sbaglio, lo scorso venerdì sera, in prima serata, su Rai Tre, possa definirsi oggettivamente bello, ma a noi è piaciuto davvero tanto, per questo abbiamo deciso di parlarvene.
Allora, "Settembre" è un film italiano del 2022, diretto da Giulia Steigerwalt ed interpretato da Barbara Ronchi, Fabrizio Bentivoglio e dalla cantante e attrice Thony che, ambientato nel mese di settembre, narra la storia di tre persone che si rendono conto che la vita che stanno vivendo non è quella che avevano sognato.
Questa la trama, dalla quale poter desumere quanto sopra: "Francesca "non sta più bene" con suo marito Alberto da tempo, e confida la sua tristezza alla migliore amica Debora, a sua volta in crisi con il marito Marco. Il figlio di Francesca, Sergio, dà lezioni di sesso a Maria, una ragazzina alle prime esperienze, che condivide dubbi e paure con l'amica Simona. Guglielmo, il ginecologo di Francesca, frequenta Ana, una giovanissima prostituta croata, che si sta innamorando del panettiere Matteo. I loro percorsi sono destinati ad intersecarsi, e le loro vite sono prossime a cambiare."
Dove Francesca è interpretata da una incredibile e sempre più brava Barbara Ronchi (attrice, secondo noi, straordinaria, che ha fatto tantissimi film, oltre al teatro, ma che è diventata famosa con il personaggio di Diana De Santis, cancelliera del sostituto procuratore Tataranni, nella fiction omonima) e Debora dalla cantante e attrice Thony (anche lei, in questo film davvero brava) che, insieme, sono riuscite a creare quella magia che a noi piace tanto.
Per il resto, onde evitare di fare un tanto odiato spoiler, non diremo altro, limitandoci ad evidenziare che, come è evidente, se il film è segnalato su questo Blog, ci sarà un motivo...
La Contessa Marina Cicogna (1934-2023) [foto repubblica.it] |
_MduL, 5 novembre 2023_
Come sapete, è da un po' di tempo che non scriviamo più, ma questa volta faremo un'eccezione, per parlarvi di Marina Cicogna, morta ieri, 4 novembre 2023, ad 89 anni, nella sua casa di Roma, per un cancro.
I motivi per cui vogliamo parlarvi di lei, in questo giorno di lutto, è per condividere con tutte voi l'affetto per questa donna che, non solo è stata la Prima donna produttrice cinematografica in Europa, ma anche fotografa, sceneggiatrice e attrice italiana; non solo parlava fluentemente inglese, francese e portoghese; non solo il New York Times l'ha descritta come "la prima grande produttrice cinematografica italiana" e "una delle donne più potenti del cinema europeo"; non solo è stata inserita dalla rivista statunitense Vanity Fair nella sua International Best-Dressed Hall of Fame List (la lista delle personalità meglio vestite al mondo) per l'anno 2010; ma anche, con il suo modo di essere e di vivere, ha contribuito non poco all'evoluzione sociale che oggi ci permette, almeno in questa parte del mondo, di parlare di persone e diritti Lgbtqi+.
Già, il suo modo di essere e di vivere che, come potete leggere sulla pagina wikipedia a lei dedicata ed anche nel libro autobiografico "Ancora spero. Una storia di vita e di cinema", uscito nel maggio di quest'anno per Marsilio editore, ci spinge a scrivere questo suo ricordo. Ma, andiamo con ordine.La copertina del libro della Cicogna
La Contessa Marina Cicogna Mozzoni Volpi di Misurata, nasce a Roma, a Palazzo Volpi di Misurata (in Via del Quirinale), dal conte Cesare Cicogna Mozzoni e dalla contessa Annamaria Volpi di Misurata (appartenenti rispettivamente all'antico casato lombardo dei Cicogna Mozzoni e ai veneti Volpi di Misurata) il 29 maggio 1934.
Dai suoi indubbi natali agiati, riceve anche 'in dote' un forte ed indissolubile legame con il cinema. Suo nonno, il conte Giuseppe Volpi, governatore della Tripolitania, infatti, era il presidente della Biennale di Venezia e, come tale, fondatore della Mostra del Cinema di Venezia (1932), tanto che da lui prende nome la Coppa Volpi, mentre il padre co-produsse il film reputato il capolavoro del neorealismo italiano "Ladri di biciclette" nel 1948.
Inevitabili, dunque, appaiono le conoscenze e le strade che la portereanno, dopo la separazione dei genitori, a conseguire la maturità classica ed a frequentare il "Sarah Lawrence College" di New York (dove avrà come insegnante financo Marguerite Yourcenar), corso di arte, cinema e letteratura, dove farà amicizia con Barbara Warner, figlia di Jack, che le schiuderà le porte di Hollywood, facendole conoscere i più grandi attori del tempo, come, ad esempio, Marilyn Monroe e Lauren Bacall, conosciute sul set del film "Come sposare un milionario".
Dopo l'università a New York, torna quindi a Roma, dove, esponente del jet set e della dolce vita romana degli anni sessanta che gravitava attorno a Via Vittorio Veneto, cresce tra Milano, Venezia e Cortina in un ambiente agiato e cosmopolita.
Nel 1967 diventa titolare, assieme al fratello minore Ascanio detto “Bino”, della casa di produzione e distribuzione "Euro International Films", che sua madre aveva rilevato, immettendo nel mercato cinematografico italiano una grande quantità di film prodotti all'estero spesso da case indipendenti, a partire da "L'uomo del banco dei pegni" di Sidney Lumet.
Si afferma in un mondo esclusivamente maschile con intuizioni vincenti, come l'acquisto di "Helga" (primo film sull'educazione sessuale distribuito al cinema) e di "Bella di giorno" di Luis Buñuel, su cui nessuno scommetteva, poi Leone d'oro a Venezia.
La svolta come produttrice arriva con "Metti, una sera a cena" (1969) di Giuseppe Patroni Griffi, da lei fortemente voluto contro lo scetticismo della stessa Euro. Seguono film come "C'era una volta il West" di Sergio Leone, "Teorema" e "Medea" di Pier Paolo Pasolini, "Uomini contro" di Francesco Rosi, "Anonimo veneziano" di Enrico Maria Salerno, "Mimì metallurgico ferito nell'onore" di Lina Wertmüller, "Fratello sole, sorella luna" di Franco Zeffirelli e soprattutto "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" di Elio Petri che, al netto di furiose polemiche politiche, vince il Premio Oscar 1971 per il miglior film straniero.
Marina Cicogna (foto da it.italy24.press) |
In seguito, come apprendiamo sempre da wikipedia, dopo il tragico suicidio del fratello Bino a Rio de Janeiro e la crisi finanziaria della "Euro", passa per un breve periodo alla "Paramount" (che le rifiuta "Ultimo tango a Parigi" di Bernardo Bertolucci e "Il portiere di notte" di Liliana Cavani) prima di cessare del tutto l'attività di produttrice e trasferirsi negli Stati Uniti.
Nel 1976 appare come interprete in una piccola parte di "Il comune senso del pudore". Di ritorno in Italia, le viene offerta la presidenza di Italia Cinema (2002). Era presidente onoraria dell'Accademia Internazionale d'Arte di Ischia.
Nel 2021 è protagonista del documentario "Marina Cicogna - La vita e tutto il resto" di Andrea Bettinetti, in cui ripercorre le tappe della propria vita. Infine, nel 2023 scrive con Sara D'Ascenzo la propria autobiografia intitolata "Ancora spero. Una storia di vita e di cinema", che, come abbiamo visto, è uscito nel mese di maggio e riceve il Premio alla carriera nel corso della 68ª edizione dei David di Donatello.
Ma quali erano questi amori della Contessa Cicogna?
La Bolkan con la Contessa Cicogna (foto corriere.it) |
La Contessa Cicogna con Benedetta Gardona (foto repubblica.it) |
Dove Benedetta è Benedetta Gardona che, sua compagna per circa quarat'anni e diventata poi sua figlia tramite adozione, come da lei dichiarato, per tutelare sia sé stessa che la compagna, e per problemi in famiglia.
Ecco, questa, a grandi linee la sua vita. Impossibile, dunque, non renderle omaggio.
MduL
Fonti ed Approfondimenti:
Elena Ethel Schlein, detta Elly (foto today.it) |
Elly Schlein con i genitori (foto corriere di bologna) |
Agostino Viviani (foto corriere di Bologna) |
Elly Schlein alla laurea (foto Corriere di Bologna) |
Alle elezioni per Barack Obama (dagoscopia.com) |
La Schlein con Civati (il Gazzettino di Reggio) |
La Schlein con Bonaccini (bolognatoday.it) |
Elly Schlein nel febbraio 2023 (foto radiocolonna.it) |
Elly Schlein con la compagna Paola (foto Diva e Donna da firenzetoday.it) |
La locandina del film "Benedetta" |
_MduL, 05 marzo 2023_
Il presente post solo per segnalarvi il film di Paul Verhoeven (il regista di Basic Instinct), attualmente nelle sale italiane, dal titolo "Benedetta", che narra la storia vera della mistica toscana accusata di essere lesbica ed eretica. Di questo film vi abbiamo già parlato nel 2019 (quì il link al post), indicandolo tra quelli di prossima uscita, ma, visto che, come detto, è ora di nuovo nelle sale cinematografiche, ci corre l'obbligo di segnalarlo nuovamente.
Per ciò che riguarda la trama, possiamo dirvi che il film, basato sul libro “Atti impuri” di Judith C. Brown (vedi infra, nel sito), a sua volta basato su un documento storico risalente al XVII secolo, ritrovato integro in un archivio di Firenze, parla dell'amore che nacque tra due suore, Benedetta Carlini, badessa del convento della Madre di Dio, a Pescia, ed un’altra monaca.
Più in dettaglio, la storia narra la vita di Benedetta Carllini (interpretata da Virginie Efira), entrata novizia nel monastero di Pescia all'inizio del seicento, quando l'Italia era flagellata dalla peste. Presto la novizia Benedetta, inizia ad accentrare su di sè le attenzioni delle consorelle e della badessa del tempo, Felicita (Charlotte Rampling), a causa sia delle sue visioni mistiche, ma anche, e soprattutto, perché innamorata della giovane Bartolomea (Daphné Patakia), con la quale avrà amplessi che la avvicinano all'estasi religiosa, al punto da farle subire un processo per eresia.
E questo è quanto.
MduL, 15 gennaio 2023
Apprendiamo dall'articolo di Claudia Arletti per la rubrica "Bioritmi" del settimanale "Il Venerdì" di Repubblica, dal titolo "Sui bimbi delle coppie gay la Cassazione ferma i sindaci", che tutti i sindaci, come Beppe Sala a Milano ed i tanti altri in giro per l'Italia, disposti a registrare all'anagrafe i bambini nati all'estero da maternità surrogata, oppure biologicamente figli di un solo patner della coppia, dovranno ora fermarsi e, dunque, non potranno più riconoscere detti bimbi, figli di famiglie arcobaleno.
Ciò, in quanto, la suprema Corte di Cassazione ha appena respinto la richiesta di potere registrare "integralmente", cioè facendo risultare e registrare, oltre al genitore biologico anche quello cd "intenzionale", l'atto di nascita di un bimbo venuto al mondo all'estero.
Il caso è quello di due padri veneti, i quali avevano fatto richiesta per la registrazione "integrale" del proprio figlio all'anagrafe del proprio comune. Richiesta rigettata e, quindi, proposta per le vie legali, con l'instaurazione di un giudizio che, dopo i vari gradi di giudizio è approdato alla Corte di Cassazione, la quale ha dato detto "infausto" pronunciamento.
Infausto perché, ancora una volta, porta indietro, suo malgrado, il nostro paese, posto che il genitore "intenzionale" e, soprattutto, il bambino, così sentenziando, rimarrà ancora una volta senza alcuna tutela reale, non potendo tale genitore risultare tale a tutti gli effetti di legge.
Certo, oggi, per noi Lgbtqi+, la situazione è megliore di quella antecedente all'anno 2016, allorquando, con l'entrata in vigore della cd legge "Cirinnà", quantomeno, si può provare a dare una "pezza" di diritti alle coppie omosessuali con figli, ma, appunto, solo di una "pezza" si tratta.
E' noto, ormai, infatti, che l'unica strada che ancora oggi ha il genitore "intenzionale" per essere riconosciuto come tale nella vita del bimbo/a, è quella di adire il Tribunale dei minori, facendo richiesta di adozione in casi particolari.
Motivo della denegazione di tutela della Cassazione? Sempre il solito e cioè che, mancando una legge che disciplini questi casi e non potendosi la Corte sostituire al legislatore, le famiglie arcobaleno rimarrano ancora e sempre cittadini di serie B ed i bimbi senza una reale tutela.
Insomma, eccoci ancora una volta al nodo, già segnalato tempo addietro financo dalla Corte Costituzionale: manca una legge che disciplini queste fattispecie, dunque, i bambini delle coppie omosessuali sono e rimarranno ancora senza tutela e pari dignità con i figli delle coppie eterosessuali, fino a quando il parlamento italiano non legifererà sulla materia.
Ora, vista la maggioranza politica che governa il paese in questi anni, permetteteci di essere pessimiste in merito al raggiungimento di tale obiettivo in tempi brevi.
MduL
La famiglia di Rosy Cappelli ed Eugenia Romanelli, con la loro bambina (foto repubblica.it) |
_MduL, 4 dicembre 2022_
Ma che bello leggere queste notizie! Nonostante il periodo storico nel quale stiamo vivendo, una fantastica conquista in tema di diritti Lgbtqi+ che subito vogliamo condividere con tutte voi.
La notizia è stata riportata giusto quest'oggi sul quotidiano online repubblica.it (link ad articolo in calce al post) ed è la seguente.
"Madre: Rory Cappelli e Eugenia Romanelli". Questa la dizione rivoluzionaria ed innovativa riportata sul passaporto della piccola figlia delle due donne.
Dunque, nonostante nel nostro Paese sia vietata per le coppie omosessuali la
stepchild adoption, ossia l'adozione del figlio biologico del patner, la
bambina delle due donne, figlia naturale e giuridica delle stesse, da
oggi ha un documento internazionale riconosciuto dal governo italiano
che rappresenta correttamente la sua situazione familiare.
Da segnalare che risale a settembre la sentenza che stabilisce che due donne abbiano il diritto di essere chiamate entrambe "madre" sulla carta di identità elettronica dei figli, "proibito" dal decreto di Salvini del 2019: sul passaporto due genitori dello stesso sesso però vedono riconosciuta anche la loro identità.
Insomma, una piccola-grande soddisfazione per tutte noi, vieppiù in questo periodo.
MduL
(Foto: centropsicologia.it) |